Se hai qualcosa da DIRE dilla prima di MORIRE... Se hai qualcosa da FARE falla prima di CREPARE... ADRIANO
mercoledì 30 dicembre 2009
Un AUGURIO....
martedì 22 dicembre 2009
Reality o fiction ?
Ormai non possiamo far finta di niente...la rete ne e' piena. Ma di cosa ? Di pesci...NOO , di video e di servizi che riguardano la presunta messainscena o sceneggiata, fatta dallo staff delle guardie del corpo del premier , con la piena collaborazione di TUTTI. Ma chi sono queste persone. Per PRIMI le guardie del corpo del premier (gli organizzatori) ,per SECONDO il premier (l'attore principale) ,per TERZO i media (che con tutti i filmati in possesso non hanno fatto vedere nulla di "curioso"),per QUARTO i medici che hanno "salvato" il ferito (visto e sentito i bollettini fatti dopo il suo ricovero che davano per precarie le sue condizioni perche ' aveva perso molto sangue ...sulla camicia). Di stranezze ce ne sono abbondantemente...vi lascio giudicare da soli...
PS: sul primo video fate attenzione alla guardia del corpo ,che pocoprima del gesto del "FOLLE", invita qualcuno con un ampio gesto delle braccia....al min 1 e 14...
sabato 19 dicembre 2009
Non c'e miglior sordo...
La domanda sorge spontanea: MA DOVE CAVOLO VIVONO? Sembra che a Copenaghen ci sia stato un ritrovo di MARZIANI, cioe' di persone che non vivono su questo pianeta...evidentemente i problemi ambientali riscontrati al nostro pianeta non li tocca e quindi NOI possiamo tutti andare a morire soffocati o annegati, visto la velocita' con cui si sciolgono i giacciai di tutto il Mondo pardon TERRA.Vi lascio la lettera che mi ha mandato il direttore esecutivo di GREENPEACE INTERNATIONAL...
PS: confido su di uno MOVIMENTO che sta avanzando e che potra'prendere il posto dei "MARZIANI".
Ciao fedex69
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all´ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.
Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.
Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l´obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.
La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l´aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un´occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un accordo debole, pieno di lacune abbastanza grandi da farci passare attraverso tutto l´Air Force One.
Ma non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e continuano a chiederlo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazioni di un mondo sempre più caldo: ma è solo diventato molto più difficile.
La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.
Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.
Kumi Naidoo
Direttore esecutivo
Greenpeace International
martedì 8 dicembre 2009
Lettera Aperta...
Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle una notizia: lei è un uomo del secolo scorso.
Siamo qui a comunicarle che lei è un uomo del tempo in cui bastava avere tre o quattro televisioni per imporre un modello culturale, un sogno fasullo, un partito creato a tavolino in una concessionaria di pubblicità.
Un uomo del tempo in cui comunicazione voleva dire pochi grandi proprietari di mass media che potevano fare e disfare la realtà a loro piacimento, stabilire ciò di cui si doveva avere paura e ciò che si doveva desiderare.
Un uomo del tempo in cui lei poteva entrare nelle case, nelle teste e nell’anima delle persone mescolando bugie e illusioni per modellarle secondo i suoi interessi prima economici e poi politici.
Bene, presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che quel tempo è finito.
Lo sappiamo, queste sera le sue tivù pubbliche e private faranno finta che noi non ci siamo mai stati, che oggi non sia successo niente e nessuno sia venuto qui a dirle quello che è già accaduto: e cioè che lei è diventato l’uomo del passato, è diventato l’uomo di un secolo che non c’è più.
Noi oggi siamo qui a comunicarle che il suo giocattolo si è rotto e non le servirà più a niente perché milioni di persone lo sapranno lo stesso, su Twitter e su Facebook, sui blog e su YouTube e in mille altri posti ancora di cui lei nemmeno conosce l’esistenza.
Oggi siamo qui a dirle che noi non siamo caduti nella sua trappola della paura e non crediamo più al modello conformista e al pensiero unico che lei, come i suoi amici dittatori sparsi per il mondo, ha imposto per vent’anni ingannando soprattutto i meno avveduti e i più vulnerabili: gli anziani, i poco istruiti, quegli elettori che lei stesso ha definito «bambini di quinta elementare e neppure tanto svegli».
Presidente Berlusconi, noi oggi siamo qui a dirle che la bolla d’aria in cui voleva tenerci per sempre chiusi è scoppiata.
Noi ora sappiamo aprire le finestre e vedere il mondo fuori che ride di lei, che la disprezza, che la sbugiarda. Non servono più a niente le censure delle sue tivù, non servono più a niente i piccoli e grandi servi che riempiono di bugie i suoi mass media. Perché noi sappiamo aprire le finestre e sconfiggere la paura del nuovo.
Presidente Berlusconi, ci guardi, non c’è niente di virtuale in questa piazza. Perché lei non lo sa ma il Web è soltanto uno strumento, un grande strumento che lei, uomo della tivù, semplicemente non conosce.
Noi non siamo virtuali, signor presidente, siamo persone in carne e anima che usano la Rete perché è il luogo della pluralità culturale, delle mille idee e dei mille confronti, della comunicazione orizzontale e degli unici miracoli davvero possibili, come quello che abbiamo creato oggi: una piazza piena di gente che si è organizzata in Rete e ora è qui tutta insieme, per dare a questo paese una scossa che è d’amore e non di rabbia.
Noi non siamo pirati informatici o aspiranti assassini via Facebook, signor presidente, siamo persone appassionate e forti, tolleranti e libere, curiose e coraggiose, innamorate della biodiversità intellettuale, culturale, etnica, etica, religiosa, politica.
Cioè proprio il contrario del suo modello, signor presidente: monocratico, verticale, impositivo, fasullo. E davvero sì, virtuale, quello.
Presidente Berlusconi, qui ci sono ragazzi che avevano 15 anni quando l’hanno vista per la prima volta in televisione a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.
Adesso quei ragazzi hanno trent’anni, magari si sono sposati e hanno dei figli, ma se accendono la televisione trovano ancora lei – con i capelli dello stesso colore – lì a insultare i giudici, ad accusare ogni dissidente di essere comunista, a raccontare barzellette stupide e bugie pietose.
Ma loro e noi , insieme, nel frattempo abbiamo aperto le finestre, anche se lei non se n’è accorto, impegnato com’era a fare affari, ad allargare il suo potere e il suo io, a inventarsi nuove leggi che la mettessero al di sopra di ogni giudizio.
E noi oggi le mandiamo questa lettera per dirle che anche se lei cercherà di nascondere a se e agli altri la realtà e il nuovo secolo, saranno la realtà e il nuovo secolo a venirla a prendere.
Noi, presidente Berlusconi, oggi glielo diciamo con le parole di Aurelio Peccei, partigiano, imprenditore, pioniere del suo tempo.
«Quanto accadrà d’ora in avanti» diceva Peccei, «dipende da noi in una misura mai concepita nel passato, che noi dobbiamo fare appello a nuove forme di coraggio perchè uscire dal pozzo non è un’utopia ma una prospettiva assolutamente verosimile.
Lo è se vogliamo che lo sia».
Ecco perchè, per quanto cerchi di prolungare il suo giorno più in là, signor presidente, per lei la sera è arrivata.
Onorevole Berlusconi, noi oggi siamo qui a darle la notizia che il suo tempo è finito.
(Alessandro Gilioli)domenica 6 dicembre 2009
mercoledì 18 novembre 2009
Andiamo a vincere...
Un paese che si rispetti deve impegnarsi sempre per fare di meglio, per i suoi cittadini e per tutti quelli che credono in un mondo migliore.Per questo il nostro paese si da molto da fare tanto che TRANSPARENCY INTERNATIONAL, un organizzazione che svolge ricerche a livello mondiale sulla corruzione, ci piazza quest'anno alla centosessantatreesima posizione, 8 posizione in piu' dell'anno scorso. Eccezionale ...se NON fosse per il fatto che queste posizioni le abbiamo guadagnate in NEGATIVO...NO COMMENT. http://www.transparency.org/policy_research/surveys_indices/cpi/2009/cpi_2009_table
mercoledì 28 ottobre 2009
E i coglioni ...pagano...
A volte la realta supera la fantascienza...
Uno "scudo" per la coca
Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2009
Il mio nome è Esteban Cardosa, e sono uno degli amministratori del “cartello” di Medellin, Colombia. Il mio core-business è la droga, cocaina ma non solo. Scambio anche armi a tempo perso facendo il mediatore tra Stati insospettabili. Capisco bene l’italiano perché ho studiato per due anni Economia politica presso l’Università Pontificia, a Roma. Scrivo per avere maggiori chiarimenti (ed eventualmente festeggiare) su due articoli, usciti lunedì scorso su due quotidiani italiani, a proposito di quello che chiamate “scudo fiscale”, quella legge per far rientrare capitali dall’estero pagando solo il 5% della somma e venendo garantiti dall’anonimato. Come potete immaginare la cosa mi interessa direttamente, e molto. Non avete idea di quel che mi costi “ripulire” il denaro che incasso dal narcotraffico: altro che il 5%, sei o sette volte di più quando va bene. Poi la faccenda dell’anonimato è per me “maravillosa”, per dirla in castigliano.
Dunque, i due articoli. Il primo, su “Il Corriere della Sera”, a dir la verità è una lettera del vostro tributarista più importante, naturalmente dopo il Superministro dell’economia, Giulio Tremonti: Victor Uckmar, infatti, trova una “grave pecca” nella circolare 10 ottobre 2009, n. 83, dell’Agenzia delle Entrate sulle istruzioni per l’applicazione delle normative sullo Scudo fiscale. ”Nell’elencare gli Stati dove si trovano beni da regolarizzare”, scrive, ”con il versamento del 5% e non anche con il rientro, tra i paesi dell’America latina è stato indicato solo il Messico”. Perbacco, la questione mi interessa. Uckmar vorrebbe farci rientrare paesi come Brasile e Argentina dove “in oltre un secolo gli emigranti italiani hanno acquisito beni immobili e molti nei passaggi generazionali oggi sono di proprietà di residenti in Italia tenuti al monitoraggio”. Me ne frega assai del Brasile e dell’Argentina. Il mio “cartello”, la mia parte di beni immobili riguardano ovviamente la Colombia, ma anch’io ho intestato beni e denaro a parenti/affini/consanguinei residenti in Italia. Tanto più che il secondo articolo, sempre lunedì ma su “Repubblica/Affari&Finanza”, recita fin dal titolo: “Con lo scudo porte aperte al trust ma attenzione a tipologie e norme”.
Ebbene, vorrei tranquillizzare voi italiani, da Tremonti in giù. Farò attenzione, so che cosa vuol dire un trust definito dal giornale “lo strumento di diritto anglosassone spesso criticato perché si presta a occultare la provenienza di capitali agli occhi del Fisco… Con la garanzia dell’anonimato dovuta al fatto che il trust è un contratto di natura privatistica, le norme sull’antiriciclaggio finiranno infatti fuorigioco”. Pensate che negli Usa la tassazione per il mio trust è del 50%: da voi regolarizzo con il 5%. E’ ovvio che sono tentato di farlo con tutti i mezzi, e non penserete che un narcotrafficante plutocrate li conosca meno (cioè sia più fesso) della vostra Agenzia delle Entrate. La quale nella sua circolare “ammette allo scudo non solo il trust reale ma anche quello simulato a patto che il soggetto nascosto sia residente in Italia”. E volete che io non disponga di residenti in Italia, professionisti, modelle o trans che siano? Non avete capito che materia prima tratto? E allora, suvvia… Avete fatto questo straordinario regalo all’intiero pianeta - se date retta anche ad Uckmar, allargando la cerchia…-, siete i Babbo Natale del riciclaggio del denaro sporco e io, Esteban Cardosa, non dovrei approffitarne? State tranquilli, ho già il sistema, trust o non trust. Qualche decina (centinaia?) di italiani “accoglienti” mi renderanno il servizio e io, ve lo giuro sulla Virgen, sarò loro molto riconoscente.
mercoledì 21 ottobre 2009
Stanco...morto !
Sono veramente stanco...non riesco a capacitarmi di questa deriva morale a cui si e' arrivati ultimamente.Qua ci si "sputtana"con servizi alla TV.Si delegittimano persone cercando di farle passare per pazze o poco credibili in base ai loro gusti o scelte personali..........NO,NO,NO...vorrei veramente spegnermi per un paio d'anni e risvegliarmi in un paese meno egoista e fattucchiero.Parlo a tutti Voi...cercate qualcosa di buono in Voi stessi e fatelo conoscere agli altri...date la vostra disponibilita non cercando a tutti i costi un ritorno,solo in questo modo possiamo migliorarci e migliorare il "nostro" mondo.Viviamo in un fazzoletto ristretto di terra e farlo bello e' nostro DOVERE...IO per primo mi impongo di migliorarmi...cosi facendo miglioreremo anche gli altri.NON POSSIAMO CONTINUARE A METTERE LA TESTA SOTTOTERRA COME GLI STRUZZI O LE DITA NELLE ORECCHIE PER NON SENTIRE...IL FUTURO E' NOSTRO E DEVE TORNARE NELLE NOSTRE MANI.
mercoledì 7 ottobre 2009
NO LODO...SI PARTY
La Consulta: il Lodo Alfano è illegittimo
Berlusconi: "Vado avanti, giudici di sinistra"
E attacca Napolitano: "Preso in giro"- Video
LA DIRETTA. Dichiarata incostituzionale a maggioranza (9 a 6) la legge che blocca i processi alle 4 più alte cariche dello Stato (testo- tutti i documenti). Il premier torna a giudizio in due processi. Lo sfogo: "Non mi interessa cosa dice Napolitano". Secondo la Corte (comunicato) non basta una legge ordinaria; violato anche il principio di uguaglianza. Alfano "Sentenza sorprendente". Prima, la minaccia di Bossi: "Pronti a trascinare il popolo"Le persone attorno a noi conoscono i fatti che gli vengono presentati attraverso le "reti "televisive.Le persone connesse hanno conoscenze a 360 gradi...fate girare cio' che sapete.
L'Italia e' fatta anche di gente che ogni giorno cerca in ogni modo di alzare la voce e far conoscere la realta' alle persone che incontra. Uno di questi e' Piero Ricca con il gruppo di "Qui Milano libera".Ecco uno degli ultimi volantini...
IMPUNITO PER LEGGE
Governa l’Italia un imputato di gravi reati che da anni sfrutta il potere politico per sfuggire alla Giustizia.
Appena ritornato al governo, nel luglio 2008, ha ordinato al parlamento di approvare in pochi giorni una legge che lo ha reso ingiudicabile fino alla scadenza del mandato: un salvacondotto per il premier che non esiste in nessun paese d’Europa.
Attraverso questa legge, chiamata “Lodo Alfano”, ha evitato una condanna nel processo Berlusconi-Mills, nel quale il coimputato David Mills è stato condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi con l’accusa di essere stato corrotto da Silvio Berlusconi per testimoniare il falso in altri due processi.
Dietro la condanna di Mills ci sono decenni di conti neri in paradisi fiscali che stanno alla base della scalata di Berlusconi al potere. Dai conti esteri gestiti da Mills, infatti, partirono i soldi per Craxi, per la guardia di finanza, per la corruzione di giudici romani.
Di tutto questo un capo di governo dovrebbe dar conto all’opinione pubblica.
Di tutto questo gli elettori del centrodestra dovrebbero chieder conto al proprio leader.
Il “Lodo Alfano” è una legge su misura, ritagliata sull’esigenza di impunità di una sola persona, contraria all’articolo 3 della Costituzione, che stabilisce che TUTTI i cittadini sono uguali davanti alla legge.
sabato 3 ottobre 2009
ARTICOLO 21 della Costituzione Italiana
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art.462
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
mercoledì 30 settembre 2009
I colpevoli...siamo NOI
C'e' gente che combatte ogni giorno per il posto di lavoro...c'e' gente che combatte ogni giorno per dar da mangiare alla propia famiglia...c'e' gente che fa cosi' bene il propio lavoro che lo fa'anche dopo le otto ore....c'e' gente che fa cosi' bene il propio lavoro che non si capisce piu' se sta lavorando o recitando....Guardatevi l'onorevole Barbareschi alle prese con un giornalista come Daniele Martinelli...giudicate VOI...
lunedì 28 settembre 2009
Mentre la stampa ...guarda da un'altra parte...
Mentre c'e' in ITALIA un paese che ignora le cose...ce ne un'altra che sta'costruendo un alternativa al potere, falsificatore e megero . Sta facendo conoscere i fatti alla gente e a smontare le credenze che a commettere certi delitti siano state solo le mafie...colluse con i governanti ... sottoscrittori di leggi vergognose. Ecco il NOSTRO PAESE...fatto di persone oneste che cercano solamente giustizia e legalita'.
FUORI LA MAFIA DALLO STATO !
mercoledì 23 settembre 2009
Le condanne...incoerenti
Copio e incollo........
Nel 2003 Fabrizio Del Noce spaccò il naso a Staffelli con il microfono che gli aveva strappato di mano. Staffelli era entrato in un ristorante per chiedergli di commentare, in qualità di direttore di Rai Uno, la dichiarazione di Paolo Bonolis sulla presenza di "un regime in Rai''. In un altro Paese un direttore di una televisione pubblica che aggredisce un giornalista per una domanda sarebbe stato cacciato a calci nel culo. Fabrizio rimase al suo posto. Dopo sei anni è arrivata la condanna. OTTOCENTOEURO per lesioni. Ora sappiamo quanto vale il naso di un giornalista. E anche quanto vale la libertà di informazione: un cazzo.
venerdì 18 settembre 2009
Il profumo della LIBERTA'
http://www.youtube.com/watch?v=WmsIzsueENA
giovedì 17 settembre 2009
Il "nodo" ALFANO
Non sta' ne in cielo ne in terra che si passi sopra la COSTITUZIONE ITALIANA, questo lo sa benissimo sia il sig. ALFANO (il nostro ministro della giustizia) che il sig. Berlusconi (per chi non lo sapesse ancora) il presidente del consiglio.
Perche' allora cercare in tutti i modi di far passare questa legge...oopps LODO?
Il perche' lo possiamo IMMAGINARE...che NON si possa applicare lo capiamo meglio leggendo questo bell'articolo di Tommaso Caldarelli...
L’avvocatura dello Stato ha presentato alla Corte Costituzionale un memoriale di ventuno pagine in cui viene chiarita la posizione difensiva che si intende tenere in udienza riguardo alla Questione di Legittimità Costituzionale sollevata sul Lodo Alfano.
La tesi su cui si basa la linea di difesa è semplice, e vecchia: Il Lodo alfano è non solo legittimo, ma doveroso, perchè un uomo di governo non può essere chiamato a rispondere davanti a un giudice mentre è in carica, in quanto…ha di meglio da fare, nel senso che ha un mandato per governare e se sta troppo tempo in tribunale si finisce per danneggiare “l’interesse generale all’esercizio efficiente delle funzioni pubbliche”. Inoltre, molto spesso succede che “la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza ed anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati”. Quindi, tanto vale lasciar governare chi deve farlo, senza che ne venga turbata “la serenità”.
Questa impostazione, come abbiamo detto, non è nuova. Vittorio Emanuele Orlando, grande giurista di epoca Giolittiana, liberale, poi fascista di comodo, autodefinitosi “fieramente mafioso” perchè per lui la mafia era la somma dei valori del popolo siciliano, ne era un grande fan. Le cariche monocratiche vanno dotate di immunità assoluta, diceva, perchè esse devono esercitare le loro funzioni in piena libertà: se arrestano il Presidente del Consiglio, non c’è più nessuno che governa.
Ecco, ma oggi questo non sta scritto da nessuna parte, cioè non sta scritto in Costituzione, che è il posto dove dovremmo cercare se volessimo prendere in considerazione una ipotesi del genere. Le immunità previste dalla Carta sono quelle per il Presidente della Repubblica (art.90), e per i parlamentari (art.86). Mai si accenna a delle garanzie per la Presidenza del Consiglio: il Capo del Governo e i Ministri godono delle immunità garantite ai parlamentari, nel caso siano anche deputati o senatori (sono quindi insindacabili, irresponsabili per gli atti di funzione e non sottoponibili a misure detentive senza l’assenso della Camera di appartenza). Che le cariche di vertice siano improcessabili per i reati comuni, non è scritto.
E quando il Costituente ha voluto scrivere, lo ha fatto; se non ha scritto, è inutile che stiamo ad inventarci che questo è un interesse “diffusamente tutelato” in Costituzione. Non si può ipotizzare una legge implicita dove c’è una frase esplicita, dice il mio prof: si indichi l’articolo della Costituzione, si indichi il punto scritto in cui questo interesse gode di ampia tutela, e inizieremo a discuterne.
E’ probabile che la Costituzione nulla comandi al riguardo perchè la nostra è una forma di governo parlamentare, e il capo del Governo, in caso di impedimento, è comunque e sempre sostituibile con qualcun altro che possa godere della fiducia del Parlamento. Non così per il Presidente della Repubblica, che è una carica di garanzia, non così per i Parlamentari, che hanno una durata predeterminata (la legislatura). Infatti, loro hanno delle immunità, perchè sono insostituibili: il Capo del Governo non lo è, e quindi la tesi di Orlando è, mi pare, inapplicabile.
Peraltro anche dove il Capo del Governo è davvero insostituibile, ovvero in America, quando qualcuno si è azzardato a dire che il Presidente non poteva essere giudicato (Nixon, 1982), o che non poteva essere processato finchè doveva adempiere ai propri obblighi di stato (Clinton, 1997), la Corte Suprema si è messa a ridere, e ha chiarito che la separazione dei poteri non mette nessuno al di sopra delle leggi e che le attribuzioni di poteri costituzionali non devono diventare scuse per ottenere privilegi.
Mi sembra che qui, poi, si stia suggerendo alla Corte Costituzionale di ritirare fuori dal cassetto una sua antica giurisprudenza, che ha iniziato ad essere disapplicata piu o meno intorno al 93, quella del “bilanciamento degli interessi Costituzionali”: secondo questa giurisprudenza, il Costituente avrebbe dato indicazione affinchè fra l’interesse di chi chiama davanti a un giudice una carica politica per avere una sentenza, e l’interesse a far governare tranquillo un uomo di stato, prevarrebbe il secondo, sacrificando l’interesse della parte lesa: mi dispiace signora, non abbiamo tempo per i suoi diritti. Fortunatamente questo indirizzo, come abbiamo detto, è oramai abbandonato in favore di nuove e più corrette interpretazioni (sent. 58/2000, la cosiddetta”svolta”).
Riassumendo, da parte della Avvocatura si afferma che sarebbe ammissibile una deroga all’articolo 3 primo comma, quello che dice siamo tutti uguali davanti alla legge, sulla base di un interesse diffuso che non è scritto da nessuna parte; allo stesso modo viene sacrificato il diritto all’ azione in giudizio, a poter avere un regolare processo insomma (art.24), a favore di questo interesse fantasma. Ma la Corte da questo orecchio ci sente male: per lei l’articolo 3 è un “principio supremo dell’ordinamento”, e come tale non sono ammissibili deroghe: neanche con una riforma costituzionale si potrebbe introdurre una disciplina derogatoria.
Una legge del genere è talmente doverosa che non esiste in nessuna altra parte del mondo. Questa legge non è conforme a Costituzione, e questo memoriale è suicida. Se la Corte decidesse per la costituzionalità del Lodo, sarebbe una decisione molto politica.
AHH...per chi non avesse visto DOOD TO DOOR la fiction di RAI 1 con Vespa e Berlusconi , puo' videare su questo link e farsi ....due risate ( se trovate che ci sia da ridere)....
http://www.byoblu.com/post/2009/09/16/Berlusconi-sta-male.aspx
domenica 13 settembre 2009
Dall'altra parte dei TG...
Saliranno sul palco personaggi famosi e non che daranno la loro esperienza su fatti di cronaca e tecnologie...unitevi all'evento .
Per ulteriori informazioni vi rimando al video...perche'
TUTTO QUELLO CHE NON CI DICONO E' VERO !
lunedì 3 agosto 2009
Rieccoci
Sono tornato da un fine settimana di " fuoco"...
in PUGLIA.
L'occasione e' stato il battesimo di Alessandro , il figlio di mia cognata Simonetta e Franco che e' originario del posto.
Mi hanno fatto visitare in 3 giorni, dei luoghi estremamente belli...
posso citarne alcuni come Le grotte di Castellana, con i suoi tre chilometri di millenni di storia...Alberobello, che con i suoi Trulli , non ha uguali al mondo...
Ostuni , la citta' bianca e Cisternino , un paese che mi ricorda molto Venezia, per le sue "calli"e quei vicoli imbiancati a calce veramente caratteristici.
Una vera corsa contro il tempo...quel tempo che in quei posti sembra essersi fermato...e che qui a nord sembra essersi accellerato.
NON ABBIAMO MAI TEMPO !!!
Un ringraziamento speciale va a FRANCO e SIMO che mi hanno invitato...
a VITO e TERESA che mi hanno offerto ospitalita'nella loro casa...
a MASSIMO e ANITA che mi hanno fatto da cicerone...
a Tutti quelli che ho incontrato...
e ad ALESSANDRO, che se non fosse stato per lui ,in PUGLIA non ci sarei stato...
GRAZIE
domenica 26 luglio 2009
giovedì 23 luglio 2009
GOOD NEWS
A poco piu' di un mese dalle Elezioni EUROPEE il parlamentare LUIGI DE MAGISTRIS viene eletto dal parlamento europeo alla carica di Presidente della commisione di controllo del bilancio dell'Unione Europea.
Tutto questo e' potuto succedere anche grazie alla RETE.
Controllera che i soldi, erogati ai vari paesi europei,vengano realmente impegnati per realizzare i progetti ,per i quali sono stati stanziati.
I FURBETTI SONO STATI AVVISATI !!!
martedì 21 luglio 2009
Non ho SONNO !!!
Non riesco a capacitarmi...ho la testa che macina ...stride ...s'indigna...
vorrei che la giornata non finisse mai...ma perche' mi capita questo ?
Eppure svolgo un lavoro che mi affatica , dovrei cascare dal sonno.
Ecco che per incanto scopro il problema...
SONO UNA PERSONA INFORMATA SUI FATTI...
Si avete capito bene, anch'io adesso LO SO...
Devo ...voglio dirlo a tutti...condivido...scarico...faccio copie...
MA DI COSA ? MA COSA STAI DICENDO ?
IO appartengo a questa terra , a questo paese e a questa era...
SONO INTERNETtizzato...la rete mi fa VIVERE ... scopro sempre piu' balle, sommerse dalle immondizie mediatiche...
ECCO PERCHE' VOGLIONO GLI INCENERITORI !
PER BRUCIARE LE PROVE DELLA LORO IMMONDIZIA !
MA LA RETE, HA UNA MEMORIA ECCEZIONALE !
COMUNICARE...CONDIVIDERE...CONCRETIZZARE...
Ecco a cosa serve la RETE !
Un grazie a Nicola Brusco
Ecco uno dei perche' non dormo !
domenica 19 luglio 2009
19 LUGLIO 1992
Paolo Borsellino
Nel tranquillo trantran quotidiano ,non abbiamo tempo per ricordare chi ha fatto del suo lavoro e della sua vita una missione.
Certamente le TV asservite passeranno, qualche scena drammatica per ricordare la morte del Dr. Borsellino....beh dovremmo fare dipiu'...chiederci...
CHI SONO I MANDANTI DEL SUO OMICIDIO...
CHE FINE HA FATTO LA SUA INSEPARABILE AGGENDA ROSSA, DOVE TENEVA CUSTODITI I SUOI APPUNTI...
e meglio ancora...
CHE FINE HA FATTO LA GENTE CHE INDIGNATA ,PROTESTAVA VIVAMENTE LE ISTITUZIONI...
Italiani ,brava gente...MA CON LA MEMORIA CORTA......
CORTEO SILENZIOSO, IN MEMORIA DEL GIUDICE BORSELLINO ...A VENEZIA
Clicca per saperne di piu'...
http://www.meetup.com/GrilliVenezia/it
sabato 18 luglio 2009
PIANGE CHI RESTA
Stasera mentre tornavo a casa con la mia famiglia,mi e' arrivata da dietro un auto derapando e facendo fischiare le ruote.
All'interno vi erano due coppie di giovani...20...22 anni.
Dallo specchietto retrovisore ho visto Lei ,che era seduta affianco di chi guidava,che ridendo gli ha dato un buffetto sulla guancia e tutti e quattro ridevano spensieratamente.
A me son venute in mente le migliaia di famiglie che la sera vedono i loro figli partire per una serata in disco o al cinema o qual'altro e NON LI RIVEDONO PIU'.
Ragazzi ,si puo' scherzare su tutto ma non giocate con la vostra VITA.
E' una sola irrepetibile OCCASIONE che vi e' stata data...
NON SCIUPATELA......
venerdì 17 luglio 2009
Il taglio delle ...mani !!!
CASPITA ... mi sono venute in mente molte volte queste parole negli ultimi anni.
Recentemente alcuni fatti mi hanno lasciato esterefatto
16 LUGLIO 2009
LIVORNO/ Rubano benzina dalla societa' per cui lavorano.Ma il giudice sentenzia il loro reintegro:"Lo facevano tutti". http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/livorno-rubano-benzina-dalla-societa-per-cui-lavorano-ma-il-giudice-sentenzia-il-loro-reintegro-lo-facevano-tutti-5907.
Ma che paese e' questo dove chi ruba non perde niente ?
Altra notizia ...
di Antonio Padellaro
Due pesi, due censure
Colpisce la severità con la quale i supremi vertici Rai hanno immeditamente rimosso dall'incarico il vaticanista del Tg3 Roberto Balducci reo di lesa maestà per la battuta sui "quattro gatti" che hanno accolto il Papa nella sua vacanza in Valle d'Aosta. Una sottolineatura forse infelice ma accolta come una sacrilegio tanto da far temere che al colpevole fossero inflitte in sovrappiù delle pene corporali con esposizione al pubblico ludibrio in un cortile di Castel S'Angelo. Scherzi a parte, posto che un servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe avanzare qualche serio interrogativo sulla non straordinaria popolarità di cui gode Papa Ratzinger, una domanda sorge spontanea. E Minzolini?
Rimozioni
E forse meno grave che il direttore del Tg1 fregandose del servizio pubblico che gli paga lo stipendio, per molti giorni abbia deciso di "rimuovere" ogni notizia riguardante Puttanopoli e le squillo alla corte di Papi Silvio? A parità di trattamento non andava anche lui rimosso? Oppure a essere rimosso è stato l'intero problema? Non risulta infatti che Balducci sia stato nominato in una stanza di palazzo Grazioli tra una escort e l'altra.
Altro che benzina o soldi cui hanno sbagliato a parlare...dare o non dare informazioni...
Cose dell'altro mondo ...si diceva una volta ...ALTRO MONDO ADESSO, SIAMO NOI...
Dei vari crack italiani non si sa' nulla...
Vi ricordate di TANZI...PARMALAT....BOND ARGENTINI....
e CIRIO...con il bravo ex presidente della Lazio CRAGNOTTI...
L' ALITALIA...italiana ...ma in mano ai francesi...
alla fine chi PAGA e' sempre il popolo...i debiti sono nostri...MAI DI CHI COMMETTE LO SBAGLIO.
Con ladri e furbetti liberi c'e' poco da stare allegri...eppure ve lo immaginereste un paese di MONCHINI...noooo vero, e' da popolo malvagio tagliare le mani...
MEGLIO LASCIARLI FARE.
Tra i vari modi per liberarsi dei manager" furbetti" e dipendenti col vizietto del "prendo in prestito", una multinazionale ha collaudato questo sistema,con ottimi risultati........ Buono a sapersi.
martedì 14 luglio 2009
lunedì 13 luglio 2009
IO per primo !
Behh, la cosa mi sembrava palesemente cosi semplice che rimasi stupefatto nel vedere quel poveretto cercare in tutti i modi un sistema a voce per farglielo indossare...alla fine prese il cappotto e se lo infilo' e disse:"COSI' DEVE FARE".
Propio questo e' il punto .
E' inutile stare a dire sempre le stesse cose ai nostri figli, ai nostri amici, nell'intento di far capire qualcosa...BASTA DARE L'ESEMPIO.
Tanti politici parlano di GIUSTIZIA e poi si creano leggi su misura per non farsi processare...
Tanti politici parlano di RINNOVAMENTO e poi a stento riescono a cambiare il nome al partito...
Tanti politici PARLANO ma poi non fanno i fatti...
L'ESEMPIO ...ecco cosa manca a questa classe politica ...fare e non delegare...
Un esempio su tutti...il presidente americano OBAMA, una persona prima che un politico, che ha chiesto la fiducia alla gente comune tramite la rete con un programma elettorale creato propio dal popolo e non da qualche multinazionale delle armi o del petrolio.
Al G8 dell'Aquila ha trasmesso a tutti quella sensazione di essere a contatto con una persona "normale" , come noi, come me ,che se trova una cartaccia per terra la raccoglie o come ha fatto lui raccogliendo una bottiglietta da terra lasciata da chissachi...
OBAMA il LEADER.......
OBAMA uno di NOI.......
venerdì 10 luglio 2009
giovedì 9 luglio 2009
Un paese per vecchi
Io sono del parere che prima o poi le balle...sorry...le bugie prima o poi vengono a galla sempre .
Stiamo assistendo passivamente a questo G8 ,BOMBARDATI MEDIATICAMENTE DA MATTINA A SERA su qualsiasi cosa questi leader stiano facendo...per fortuna che lavoro ...sarebbe veramente rincogl.. stressante stare davanti alla tv.
Per fortuna che ci sono altre forme d'informazione.
All'ultimo G8 si sono scaricati a vicenda la responsabilita del fallimento del protocollo di KYOTO...c'e' la crisi...se non rispettano gli impegni gli americani, perche' noi...e'tutta colpa dei paese emergenti...ect ...ect.
Ma dal 1997 cosa si e' fatto ?
Poco niente ,secondo GREENPEACE, anzi si sono aumentate le emissioni di CO2 nell'atmosfera.
“Quelli del G8 cercano di dar la colpa a India e Cina per il loro fallimento, una bugia degna di Pinocchio”, dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, dall’Aquila: “Questo fallimento è il fallimento del G8”.
I Paesi del G5 (Cina, Brasile, India, Messico e Sud Africa) ieri si sono schierati per una riduzione del 40% entro il 2020. Ciò sottolinea – come ha ribadito ieri il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon – che l’ostacolo maggiore resta il fatto che il G8 e le altre nazioni sviluppate continuano a rifiutarsi di adottare collettivamente rigidi obiettivi a medio termine per la riduzione delle emissioni di gas serra (se non altro per porre rimedio al deficit di fiducia che si è creato dopo anni di inazione da parte loro).
“Senza un impegno dei Paesi ricchi a investire ogni anno 106 milioni di dollari per permettere ai Paesi in Via di Sviluppo di contrastare cambiamenti climatici e deforestazione”, commenta Onufrio, “la frattura tra paesi ricchi e paesi poveri continuerà ad allargarsi”.
Tocca al G8 fare il primo passo. Sono queste nazioni, infatti, le principali responsabili per il riscaldamento globale che sta determinando importanti cambiamenti climatici. Esse producono da sole quasi la metà delle emissioni di CO2, mentre tutti i Paesi in via di sviluppo presenti nel MEF non arrivano a un quarto. E sono i Paesi del G8 che hanno mostrato il minor impegno ad impegnarsi all’azione.
Dopo questa spiegazione diventa tutto chiaro...QUELLI CHE NON VOGLIONO... SIAMO NOI...e pensare che ieri , i leader mondiali potevano fare un passo in avanti, mettere mano agli interessi globali e non al taccuino ma...NESSUNO HA AVUTO IL CORAGGIO DI FARLO.
Per fortuna che a qualcuno la cosa interessa e non smette di ricordarglielo...
IN OGNI MODO
martedì 7 luglio 2009
Promesse da marinaio
PS: a questi qua ,non li prendi per i fondelli...
Traduzione dell'incontro tra Bob Geldof e il premier Berlusconi
GELDOF INCONTRA BERLUSCONI
Palazzo Chigi, 6 luglio 2009
Geldof: «Signor presidente, vado subito alla sostanza. Lei è lo statista di più lungo corso del G8. Nel 2001, a Genova, avete creato il Fondo Globale per l’Hiv/Aids, rendendo disponibile una terapia salva vita gratuita per 3 milioni di persone in Africa. Quindi ha partecipato al vertice di Gleneagles, dove vi eravate impegnati ad investire in aiuti lo 0,51% del Prodotto Interno Lordo entro il 2010, e lo 0,7% entro il 2015: l’Italia, al momento, ha mantenuto solo il 3% di questa promessa. Dalle speranze di Genova siamo passati alla delusione di Gleneagles: non sente il peso di questa responsabilità?»
Berlusconi: «Lei ha ragione, c’è un ritardo nei pagamenti. Noi, però, siamo stati via dal governo per due anni e mezzo. Quando siamo tornati, abbiamo trovato un debito del 110% rispetto al Pil. Ora, a causa della crisi economica, questo debito è salito al 120% e l’Unione Europea non ci permette di restare a questi livelli. Nel fare la legge finanziaria, il Parlamento ha deciso di limitare le spese. Ci è dispiaciuto ridurre anche gli aiuti all’Africa, e su questo abbiamo aperto un dibattito. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si è impegnato a tornare in linea con i nostri impegni entro tre anni».
Geldof: «Il G8 è in programma fra tre giorni, non tre anni: come presidente di questo vertice, cosa si impegna a fare?».
Berlusconi: «Guardi, quanto è accaduto è il contrario di ciò che sto facendo personalmente: quest’anno ho finanziato un orfanotrofio in Thailandia e un ospedale per bambini in Brasile. Comprendo la sua preoccupazione e apprezzo molto il lavoro che fa per i più poveri, ma abbiamo avuto ostacoli oggettivi».
Ill consigliere diplomatico di Tremonti prende la parola: «Abbiamo iniziato a ripianare i ritardi nei pagamenti verso la Banca Mondiale e le altre organizzazioni finanziarie internazionali. Entro il 2010 raggiungeremo la quota dello 0,33% del Pil destinato agli aiuti, e arriveremo allo 0,51% nel 2015».
Geldof: Lo interrompe: «Mi scusi, sono consapevole di questo. Grazie per la spiegazione». Di nuovo a Berlusconi: «Non ci credo. Per riuscire a realizzare questo piano dovreste fare un lavoro incredibile. E poi non abbiamo più bisogno di piani: ora servono azioni. Sono stufo dei piani, bisogna agire. Dobbiamo avere più aiuti pubblici allo sviluppo. Quando tagliate gli aiuti, levate il cibo dalla bocca dei bambini affamati; togliete letteralmente gli aghi dalle vene dei malati. Perché dobbiamo comportarci così? L’Africa è il secondo mercato emergente del mondo, dopo la Cina. Ha più paesi democratici e meno guerre dell’Asia. Qui stiamo parlando di pochi spiccioli: perché è così difficile reperire i fondi per aiutarla? La cancelliera tedesca Merkel, il premier britannico Brown, persino il presidente francese Sarkozy ha aumentato gli aiuti, ma l’Italia li ha ridotti di 400 milioni. Le economie di tutti i paesi sono un disastro, ma tutti mantengono le promesse che hanno fatto ai poveri. Meno l’Italia. Come può guidare il G8? Dov’è la sua credibilità? E’ una questione umana, non tattica. Siamo stanchi di vedere la gente che muore di fame!
Le parlo come uomo d’affari. Ho visto l’accordo concluso con Gheddafi, tutto business e concretezza: perché non estendere questo atteggiamento all’intero continente? Guiderà il G8 verso una percezione diversa dell’Africa?»
Berlusconi: «Sì, sì. Io sono anche il leader che ha più esperienza, e non solo su questo tema. Gli altri sono dei bambini, confronto a me. Su questo punto, però, ho dovuto seguire le posizioni del mio ministro per l’Economia. Ha una forte personalità e ritiene che come prima cosa si debbano rispettare gli obblighi con le istituzioni europee e quelle finanziarie internazionali. Però ha promesso che torneremo in linea con gli impegni presi per gli aiuti allo sviluppo entro tre anni. Vede, lei vive questo problema con intensità emotiva: i soldi sono cibo, e io apprezzo molto il suo lavoro. Ne ho parlato con Tremonti, ci ho pure litigato: mi ha presentato le dimissioni un mare di volte. Io però le ho respinte, perché non ho un altro ministro a disposizione. Sul tavolo del G8 ci saranno cinque o sei problemi di grande importanza: l’Africa sarà uno di questi. Dopo, nella finanziaria, vedrò di cambiare il piano per il rientro».
Geldof scuote la testa. Mostra a Berlusconi i documenti che il premier aveva approvato al G8 di Gleneagles: «Qui c’è la firma di un paese e l’onore di un uomo».
Berlusconi: «Mi dispiace, abbiamo commesso un errore».
Geldof: «Una ragione per cui la crisi in cui ci troviamo è così grave sta proprio nel fatto che abbiamo lasciato il 50% della popolazione mondiale fuori dal nostro sistema. Come puoi vivere con meno di due dollari al giorno? E se guadagni così poco, come puoi comprare i nostri prodotti? L’Africa è un mercato più grande dell’India, del Brasile, della Russia o del Messico: non crede che dovremmo includerla? Se i cittadini africani possono comprare i nostri prodotti, ci sarebbero più posti di lavoro anche in Italia».
Berlusconi: «Lei ha ragione: quando si assume un impegno, bisogna mantenerlo. Noi siamo in ritardo, e questo ritardo dobbiamo colmarlo. Mi dispiace di non aver mantenuto le promesse, ci siamo fatti prendere da tutte le cose che ci sono cadute addosso. La crisi, il terremoto. Abbiamo anche una situazione di forte contrasto con l’opposizione, giudici che ci attaccano...».
Geldof: «Ma questa, signor presidente, non è una discussione sui media o il sistema giudiziario: stiamo parlando di gente povera che non ha difese».
Gianni Letta: «Ha sentito: il nostro presidente ha espresso la volontà di cercare una soluzione».
Geldof: «D’accordo, ma il G8 è fra tre giorni. Il presidente americano Obama ha detto che vuole affrontare l’emergenza dei paesi poveri: possiamo decidere qualcosa di concreto?»
Berlusconi: «Ho avuto un ottimo incontro col presidente Obama, mi ha fatto una grande impressione. Ha detto che vuole creare un fondo per la sicurezza alimentare: lui ha promesso di stanziare un miliardo di dollari per i prossimi quattro anni, e ora chiede che gli altri sette paesi del G8 mettano un altro miliardo. Io darò una risposta positiva».
Geldof: «Saranno nuovi soldi, oppure verranno dagli aiuti che avreste dovuto finanziare già in passato?»
Berlusconi: «Nuovi fondi, sì. Vede che faccio sul serio? Io prima di incontrarla ho letto le cose che lei ha scritto, i rimproveri per gli impegni non rispettati, eppure non mi sono sottratto a questa intervista. L’ho fatto perché apprezzo il suo sforzo. Siamo nel torto assoluto e voglio impegnarmi con una persona come lei, che spende la sua vita in questa bellissima missione. Va bene? Cercheremo di non deluderla».
Geldof: «Signor presidente, lasciamo perdere l’intervista con “La Stampa”, parliamo francamente tra noi: cosa farà di concreto?».
Gianni Letta: «Il nostro presidente raccoglierà i suoi suggerimenti ed elaborerà una risposta nei prossimi giorni».
Geldof: «E’ una questione di credibilità. Credibilità politica. Lei rischia di diventare il “Signor 3%”, quello che mantiene solo il 3% delle sue promesse. Cosa farà di concreto all’Aquila?».
Berlusconi: «Io come imprenditore non ho mai mancato ad una promessa, e con gli elettori mi sto comportando nello stesso modo. In questo caso c’è stata una impossibilità di bilancio che non è dipesa da me. Se avessimo dato i soldi in questa direzione avremmo avuto delle penalità terribili dall’Europa. Siamo stati nell’impossibilità di adempiere agli impegni, impossibilitati a spendere. Adesso dobbiamo trovare un modo per chiudere altre spese e spostare i soldi nella direzione degli aiuti. Abbiamo forse la possibilità di farlo, ma sono tutti tagli molto dolorosi».
Geldof: «Ma questo sarebbe un investimento».
Berlusconi: «Sì, ne sono sicuro. Ho letto l’ultima relazione dell’Onu secondo cui nei prossimi 15 anni ci saranno due miliardi di persone in più al mondo, che nasceranno nei paesi esclusi dal benessere. Ci rimettiamo tutti, se non facciamo in modo che la libertà, la democrazia e quindi il benessere si diffondano. Ma ad un certo momento non abbiamo avuto la possibilità materiale di farlo, perché l’Europa che ci minacciava delle penalità...».
Geldof: «Non rimproveri Bruxelles, presidente: Bruxelles è più lontana da Roma dell’Africa. Io sono stato a Lampedusa: se volete fermare la tragedia dell’immigrazione clandestina, dovete aiutare i paesi di provenienza a creare condizioni di vita migliori e aiutare a svilupparsi le loro economie. Signor presidente, quando i ricchi diventano meno ricchi, i poveri diventano ancora più poveri».
Berlusconi: «Certo: più quelle persone diventano povere, più diventano disperate. So bene che aiutarle non è solo un dovere, ma anche un nostro interesse».
Geldof: «Vuol dire che a L’Aquila farà qualcosa?».
Berlusconi: «Prenderò la guida. Insieme ad Obama agiremo, ne sono assolutamente convinto. Vedremo di farlo».
lunedì 6 luglio 2009
MA CHI SE NE FREGA...
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.
Comunque questo non basta a smuovere gli Italiani dalla poltrona. La verita e' che il greggio va finendo e i produttori porteranno il prezzo a livelli quasi inarrivabili e allora si che andremo tutti......IN BICICLETTA .
domenica 5 luglio 2009
ITALIANI ...memoria corta
giovedì 2 luglio 2009
La verita' che brucia
Se esistono ancora alcune speci animali al mondo ,lo dobbiamo a qualcuno. Attivisti, volontari,chiamateli come volete...
Ci dovrebbero essere degli ispettori a controllare se la pesca al TONNO DALLA PINNA BLU (specie in via di estinzione) siano regolari...e invece...