giovedì 9 luglio 2009

Un paese per vecchi


Io sono del parere che prima o poi le balle...sorry...le bugie prima o poi vengono a galla sempre .
Stiamo assistendo passivamente a questo G8 ,BOMBARDATI MEDIATICAMENTE DA MATTINA A SERA su qualsiasi cosa questi leader stiano facendo...per fortuna che lavoro ...sarebbe veramente rincogl.. stressante stare davanti alla tv.
Per fortuna che ci sono altre forme d'informazione.
All'ultimo G8 si sono scaricati a vicenda la responsabilita del fallimento del protocollo di KYOTO...c'e' la crisi...se non rispettano gli impegni gli americani, perche' noi...e'tutta colpa dei paese emergenti...ect ...ect.
Ma dal 1997 cosa si e' fatto ?
Poco niente ,secondo GREENPEACE, anzi si sono aumentate le emissioni di CO2 nell'atmosfera.

“Quelli del G8 cercano di dar la colpa a India e Cina per il loro fallimento, una bugia degna di Pinocchio”, dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, dall’Aquila: “Questo fallimento è il fallimento del G8”.

I Paesi del G5 (Cina, Brasile, India, Messico e Sud Africa) ieri si sono schierati per una riduzione del 40% entro il 2020. Ciò sottolinea – come ha ribadito ieri il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon – che l’ostacolo maggiore resta il fatto che il G8 e le altre nazioni sviluppate continuano a rifiutarsi di adottare collettivamente rigidi obiettivi a medio termine per la riduzione delle emissioni di gas serra (se non altro per porre rimedio al deficit di fiducia che si è creato dopo anni di inazione da parte loro).

“Senza un impegno dei Paesi ricchi a investire ogni anno 106 milioni di dollari per permettere ai Paesi in Via di Sviluppo di contrastare cambiamenti climatici e deforestazione”, commenta Onufrio, “la frattura tra paesi ricchi e paesi poveri continuerà ad allargarsi”.

Tocca al G8 fare il primo passo. Sono queste nazioni, infatti, le principali responsabili per il riscaldamento globale che sta determinando importanti cambiamenti climatici. Esse producono da sole quasi la metà delle emissioni di CO2, mentre tutti i Paesi in via di sviluppo presenti nel MEF non arrivano a un quarto. E sono i Paesi del G8 che hanno mostrato il minor impegno ad impegnarsi all’azione.
Fernanda Shirakawa

Dopo questa spiegazione diventa tutto chiaro...QUELLI CHE NON VOGLIONO... SIAMO NOI...e pensare che ieri , i leader mondiali potevano fare un passo in avanti, mettere mano agli interessi globali e non al taccuino ma...NESSUNO HA AVUTO IL CORAGGIO DI FARLO.
Per fortuna che a qualcuno la cosa interessa e non smette di ricordarglielo...
IN OGNI MODO




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